1 comments
Postato mercoledì, febbraio 21 alle 6:59 PM da _marco.
Oggi in macchina sento, nascosta in mezzo alle solite notizie di sport, ammazzamenti e crisi di governo, una notizia che mi fa sorridere: "presentato il nuovo logo dell'Italia" tra me e me penso a come tutti stupidamente si metteranno a criticarlo, a dire che non serve, che son ben altri i problemi, ecc.. Io invece nn credo sia così: Un logo è importante, nel mondo di oggi un logo può diventare la vera arma di successo di un prodotto (e uno stato è a tutti gli aspetti assimilabile a un prodotto). E' anche vero che l'Italia (come del resto ogni nazione) un suo "logo" lo ha già e si chiama bandiera; ma nn si può negare che le bandiere (stadi di calcio a parte) ormai non abbiano più un grande significato a livello globale (e soprattutto sul piano economico-commerciale); e per questo motivo avere un logo un po' più "cool" e "trendy" è cosa buona e giusta, può funzionare.
Pieno di queste riflessioni post-pranzo me ne torno in ufficio e ne approfitto per dare uno sguardo a ciò che ormai sono pronto a difendere da ogni accusa..
eccolo... bene.. cos'è questa merda?!? ora.. io nn sono nessuno per criticare.. ma cos'è? e soprattutto è stato pagato? La "i" è composta dallo stesso font con cui è scritto il logo dello studio che lo ha realizzato (link) il pallino di colore rosso è ispirato al cuore di I love NY,.. ma soprattutto.. cos'è quella scagazzata verde a forma di testa di papero..una "t" ma nn scherziamo! :) la versione intera poi è un arlecchino, una accozzaglia di caratteri, di Maiuscoli minuscoli, è proprio vero: "it, l'Italia lascia il segno"... una scagazzata..^_^
2 comments
Postato lunedì, febbraio 19 alle 5:44 PM da _marco.
Nella vita di tutti i giorni, si cercano spesso nuovi stimoli, nuove sfide, anche semplicemente nuovi approcci alle nostre più consuete abitudini. Con questo genere di approccio si riesce a dare molta piu importanza al gesto, all'azione fisica che noi compiamo. Per gli altri il risultato delle nostre azioni sarà lo stesso, ma per noi che sappiamo come è stato ottenuto, avrà tutto un altro significato.
Ora la spiegazione: questo post per chiunque lo legga, avrebbe ancora meno significato se io non spiegassi che per scriverlo ho ruotato di 180° la tastiera(con tutta la fatica che ne segue dal vedere le lettere al contrario)... certo!... chi legge vede solo il risultato e non puo sapere se ciò che affermo è vero.. Ma è proprio il punto: solo io posso saperlo e solo per me tutto ciò può avere un (seppur minimo) senso.
6 comments
Postato venerdì, febbraio 9 alle 4:42 PM da _marco.
Cari post-it, un po' come le pellicine delle unghie, anche voi date delle soddisfazioni solo quando non ci siete più.. ma in che modo?
approccio "elegante": -dare una scrupolosa verifica alle singole voci aiutandosi nel controllo con una matita; -afferrrare con pollice e indice e rimuovere; -appoggiare sul tavolo; -utilizzando entrambe le mani, piegare per almeno 8 volte; -lasciare cadere nel cestino; -ri-appiccicarne uno vuoto con la data odierna.
approccio "cattivo": -fissare intensamente (assolutamente senza rileggere gli appunti); -afferrare con almeno 3dita il foglietto; -tirarlo a se con forza e rapidità; -chiuderlo nel palmo della mano stritolandolo; -gettarlo con disprezzo nel cestino; -sospirare.
approccio "sadico": -mettere in sottofondo la nona sinfonia di Beethoven (arancia meccanica docet) -osservare tenendo le palpebre semi-chiuse; -afferrare con due sole dita; -rimuovere lentamente, abbassando il volume in modo da poter sentire l'inconfondibile rumore dell'adesivo che si stacca; -a operazione conclusa alzare nuovamente il volume; -con righello e taglierino (o forbici) farne delle sottili strisce e gettarle una ad una; -sogghignare.
approccio "sportivo": -fare partire l'mp3 di "the eye of the tiger"; -tenendo le dita delle mani incrociate, stiracchiare le braccia verso il post-it; -strapparlo con un movimento dal basso verso l'alto; -appoggiarlo sul palmo dell'altra mano ; -chiudere le mani palmo contro palmo e con movimento rotatorio creare una pallina; -(se seduti) alzarsi di scatto e dopo una mezza rotazione tentare il canestro verso il cestino da -una distanza di almeno 3 metri(per i più competitivi è consigliato dire ad alta voce il conto alla rovescia che precede la sirena); -se si fallisce, non si può riprovare; se si realizza inginocchiarsi e esultare.
è strano svegliarsi con questo pensiero che frulla per la testa, poi per fortuna constato che non ho sotto mano una tanica di cherosene e che per il mio insano salutista odio verso il fumo non ho manco un accendino in tutta la camera.. boh.. ma poi, caro Cecco, perchè oggi ho in mente i tuoi versi? ma che ne so..è venerdì, l'anticamera di due giorni di riposo(se così si può dire).. già.. perchè, anche se puntassi a diventare una cosa sola col mio divano, i pensieri e le ansie nn smetterebbero di bollire in quel pentolone di rame che è il mio cervello.. e io non son capace di spegnere tutte quelle fiammelle che lo tengono al caldo..