
Non sono esperto di scacchi, l'unica mossa che posso provare a fare per darmi un certo tono, è
l'arrocco.. ma niente di più.
Ciò nonostante c'è una figura degli scacchi nella quale ripongo una certa simpatia, quella simpatia un po' alla Charlot, e che nasconde dentro di sè un amaro fondo di compassione.
Li trovo affascinanti i Pedoni, sono lì in prima fila, e se loro non si muovono, le altre pedine potrebbero fare ben poco, sono i più numerosi, ma al tempo stesso i più piccolini;
piano piano avanzano, sempre avanti, di una casella per volta;
e piano piano cadono, uno per volta;
che la partita sia lunga o corta, non sono quasi mai loro a giocarsela, non importa che siano bianchi o che siano neri; prima che il gioco sia concluso, loro già non ci sono più,
"mangiati" da altri pedoni come loro, o da qualcuno di più forte.
eppure loro continuano a faticare, ad andare avanti nelle loro piccole caselle, una per volta difendendo un Re che non morirà mai, che potrà essere solo considerato
"matto" e sarà sempre lì nella prossima partita.